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Valeriano I e l'Oriente degli Augusti
4.10.2004
Salve, ho trovato lungo un argine della campagna mantovana una moneta romana e gradirei sapere se è autentica e a che periodo appartiene, condizioni di  conservazione permettendo. Le caratteristiche: descrizione:nel dritto busto radiato a destra; nel rovescio vittoria che avanza a destra; cattiva conservazione.
metallo non magnetico; prima della pulizia appariva in parte color ruggine,in parte verde ed in parte grigio. Dopo la disincrostazione al moneta appare grigia con residui di ruggine; 
pesato in oreficeria: 2.88 g.
asse di conio: ore 1, circa 11°;
diametro min 19.5 mm; diametro massimo 20.7 mm; spessore 1.6 mm. 
Grazie per la consulenza.
 fig. 1
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Roma, 10.10.2004
Egregio Lettore,
il pessimo stato di conservazione della sua moneta non dà certezze sull'identificazione; pertanto quella che di seguito propongo è l'identificazione a mio avviso più probabile sulla base degli elementi residui e incrociati delle leggende del dritto e del rovescio:

Antoniniano 1, Zecca di Roma, 257d. C., RIC V/I 106, Cohen V 140, indice di rarità "C".

Descrizione sommaria:
D. IMP C P LIC VALERIANVS P F AVG2. Busto di Valeriano radiato e drappeggiato a destra.
R. ORIENS AVGG3. Il sole in piedi o in marcia a sinistra, mano destra sollevata, sorregge una frusta o un globo.

A titolo di confronto e per le indicazioni di valore trascrivo i seguenti link relativi a monete di tipologia simile presenti nel WEB:

  1. http://www.joviel.com/tn/valerian.html Valerian I aVF billion antoninianus Sear 2887 V.M. 49 IMP C P LIC VALERIANVS P F AVG - Radiate, draped, and cuirassed bust right ORIENS AVGG - Sol standing l. holding globe and spear
  2. http://www.wildwinds.com/coins/ric/valerian_I/t.html Lot: 46   Roman. Ancient. Valerian I. Antoninianus. (RIC 106) Silver. Grade:AVF/VF 253-260AD, Radiate, draped, cuir. bust r./Rev. Sol stg. l raising r. hand, holding whip, good silvering, Est. 50 [L691100] Ne xt Bid: $16.00
  3.  http://www.wildwinds.com/coins/ric/valerian_I/RIC_0106.1.jpg 
  4. http://www.wildwinds.com/coins/ric/valerian_I/t.html
  5. D. http://www.wildwinds.com/coins/ric/valerian_I/RIC_0106-o.jpg
    R. http://www.wildwinds.com/coins/ric/valerian_I/RIC_0106-r.jpg  VALERIAN I, Antoninianus, Rome, Site 2.42g, Cunetio Hoard-481 (657 Ancient Coins spec.), RIC-106, Rx: ORIENS AVGG Sol standing l, EF with luster, slightly porous.
  6. http://www258.pair.com/denarius/coinage.htm 75c (2 examples) IMP C P LIC VALERIANVS P F AVG - ORIENS AVGG Radiate draped cuirassed bust right Radiate Sol standing left, holding whip right and raising hand left.
  7. http://www.vcoins.com/herakles/store/viewItem.asp?idProduct=1636 Valerian I. Antoninianus. Sol. Reign: Emperor, A.D. 253-260. Denomination: AR Antoninianus. Diameter: 19 mm. Weight: 3.70 grams. Mint: Struck in Rome, A.D. 257. Obverse: IMP. C. P. LIC. VALERIANVS P. F. AVG. His radiate, draped bust r. Reverse: ORIENS AVGG. Sol standing l., r. hand raised, l. holding globe. Reference: RIC 47, 106. Cohen 144. Grade: Very Fine. Price  $ 65  € 52,78 £ 36,37 Rates for 10/8/2004.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Note:
(1) Riprendo dal sito internet molto ben documentato, http://www.fact-index.com/a/an/antoninianus.html, la descrizione dell'evoluzione dell'antoniniano, moneta utilizzata in epoca imperiale, del valore di due denari, inizialmente d'argento, poi ridotta a bronzo:
«La moneta fu introdotta da Caracalla all'inizio del 215 d.C. ed era di argento puro, simile al denario, solo un po' più grande e mostrava il sovrano con la corona radiata a significare il valore doppio rispetto al denario a fronte di un peso di appena 1,6 volte maggiore. Il denario continuò ad essere battuto ma durante la metà del terzo secolo il suo contenuto in argento fu rapidamente ridotto per finanziare le spese belliche. Durante il regno di Gordiano III l'antoniniano soppiantò il denario che non fu più battuto in quantità apprezzabili. Man mano che le condizioni politiche ed economiche peggioravano, l'antoniniano fu battuto utilizzando una lega metallica in cui all'argento erano mescolati rame e stagno in quantità tale da conferire alla moneta un aspetto argenteo. Alla metà del regno di Gallieno furono introdotti nuovi metodi per conferire alle moneta un aspetto simile all'argento. I tondelli furono prodotti con un contenuto molto basso di fino (circa 5-10%), poi sottoposti ad un lavaggio in modo da rimuovere il rame superficiale. Una volta battute, queste monete presentavano uno strato superficiale molto sottile d'argento che rapidamente si consumava sino a rivelare il rame sottostante. Queste monete sono di solito indicate dai numismatici come argentate in antitesi a quelle d'argento. Alla fine anche queste misure non furono sufficienti a conservare l'aspetto argenteo delle monete, sicché Aureliano introdusse una riforma e produsse un antoniniano che conteneva venti parti di rame contro una d'argento e che era marcato sul rovescio con la sigla XXI in occidente e KA in oriente. L'antoniniano argentato continuò ad essere battuto sino alla riforma di Diocleziano del 3° secolo. Durante il terzo secolo (e forse anche durante il quarto) furono prodotte molte imitazioni locali. Esse vengono indicate come "radiati barbarici" anche se per lo più furono prodotte entro i confini dell'impero e probabilmente utilizzate come spiccioli. Queste monete sono caratterizzate da ritratti e disegni grossolani e approssimativamente riprodotti su piccoli tondelli di rame. Le monete imitate più di frequente sono quelle dell'imperatore gallico Tetrico I. La parola antoniniano è un termine moderno che trae il nome da Caracalla (Marcus Aurelius Antoninianus), il primo a battere questa moneta il cui nome antico non è noto. La moneta viene detta anche "radiato", dalla corona radiata indossata dal sovrano. Essendo stati emessi in grandi quantità, gli antoniniani sono secondi per abbondanza sul mercato numismatico solo ai bronzi di Costantino.»
(2) IMPerator  Caivs Pvblivs LICicinivs VALERIANVS Pivs Felix AVGvsts. Traggo dal Diz. Enciclopedico Italiano un breve profilo di questo sovrano:
«Imperatore romano (m. 260 d. C. circa). Scarse notizie restano del primo periodo della sua vita; fu console (prima del 233); poi (252 circa) in Rezia ebbe l'incarico da Treboniano Gallo di radunare milizie per combattere l'usurpatore Emiliano. Alla morte di Treboniano fu proclamato (253) imperatore dall'esercito, e subito fu riconosciuto dal senato. La sua politica interna ebbe carattere conservatore e mirò all'accordo col senato. Continuatore della politica religiosa di Decio, perseguitò i cristiani, promulgando (257) un primo editto con il quale impose ai cristiani l'osservanza del culto statale e vietò loro di riunirsi in assemblee e di entrare nei cimiteri, che confiscò, insieme a tutti i beni dei cristiani. Con un secondo editto (258) stabilì la pena di morte per vescovi, preti, diaconi e anche senatori, cavalieri e alti funzionari che continuassero a professare la fede cristiana, pur perduta la loro dignità; le vittime più illustri furono s. Sisto II e s. Lorenzo a Roma, e in Africa s. Cipriano. All'esterno le condizioni dell'Impero erano gravi: nemici premevano da ogni parte. V. si associò nella difesa dell'Impero il figlio Gallieno, cui affidò la guerra in Occidente; si occupò prevalentemente di difendere le frontiere orientali, minacciate dai Persiani di Sapore I, che avevano invaso la Siria; riportò vari successi e fu celebrato come Restitutor orientis. Allorché però Sapore I strinse d'assedio Edessa, V. lo affrontò con un esercito decimato da una pestilenza; fu fatto prigioniero (259) e finì la sua vita in prigionia».
E, da un articolo di Jérôme Mairat, pubblicato nel sito internet: http://www.i-numis.com/rome/articles/aurelien/3preface-fr.html) traggo le seguenti considerazioni: "La cattura dell’imperatore Valentiniano 1°  da parte dei Persiani risuonò come la più grande umiliazione conosciuta dai Romani.  Gallieno, ormai unico imperatore, non fu capace di riscattare quell’onta e lasciò suo padre in prigionia, a fare da scaleo a Sapore. Questo avvenimento rivela la profonda crisi che l’Impero Romano conobbe nel terzo secolo. Roma, la Roma imperiale, vede spegnersi il suo prestigio di città padrona. I barbari ne attraversano regolarmente le frontiere, saccheggiano le città più antiche dell’impero, e fanno ritorno oltre il limes con ricchi bottini.  Ma lo stesso imperatore non è più l’uomo tanto amato quanto temuto. L’impero si divide. Usurpatori appaiono in ogni dove".  La sottomissione di Valeriano I catturato ad Edessa (Turchia, confine siriano) da Sapore I destò grande scalpore nel mondo orientale sotto l'influenza persiana, talché la troviamo rappresentata in un rilievo del 3° secolo a Nagsha  Röstam (si veda l'immagine pubblicata in altra pagina di questo sito, cliccando qui).
(3) ORIENS AVgvstorvm, l'Oriente degli Augusti (quello di Valeriano fu un regno congiunto con il figlio Gallieno), ove Oriente sta per il dio Sole, in questa moneta rappresentato come protettore dei due sovrani.

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