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Il multiplo aureo di Augusto
20.2.2002
Posseggo un aureo "multiplo" di Augusto:
fronte: D.V.FPATERPATRIAE . CAESAR X AUGUSTUS (la scritta attornia la testa di Augusto che guarda a sinistra);
retro: IMP (figura intera in piedi di persona con arco che guarda a destra) XV . ( sotto la figura v'è scritto )  SICIL o SOCIL. Diametro: 36 mm - verso il bordo della  moneta v'è una serie di punti in rilievo tutt'attorno sia sul retro che sul fronte.
peso: 30 grammi circa, dico circa  perché la moneta  è attorniata da  fregio in oro che la racchiude, perché a suo tempo ne era stata fatta una spilla. La moneta  è tuttora una spilla  e pesa in totale  più  di 60 gr. La moneta è distanziata dal fregio che la circonda da sei piedini a  " V " che la trattengono. La moneta è direi in buone condizioni - il metallo è oro "non legato" all'apparenza - quindi sarebbe originale.
La storia della moneta in famiglia dovrebbe far pensare che potrebbe essere originale, ci rivolgiamo alla sua competenza ed alla sua cortesia per un parere da esperto ...


fig. 1
Immagine del medaglione in esame

Cliccare sulle immagini per ingrandire
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fig. 2
Immagine del medaglione trovato a Pompei nel 1759
Roma, 13.7.2012
Egregio Lettore,
riporto di seguito gli elementi significativi riguardanti il medaglione di fig. 2, trovato a Pompei nel 1759 e ora custodito nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli:

Multiplo1, zecca di Lugdunum, 1-4 d. C., RIC I 204 (pag. 55), BMC I solo citata (pag. 87), Cohen I 177 (pag. 87), indice di rarità "R5"

Descrizione sommaria:
D. CAESAR AVGVSTVS - DIVI F PATER PATRIAE (in senso antiorario, a partire dal basso2. Testa di Augusto laureata a sinistra.
R. IMP - XV 3, a sinistra e a destra nel campo. In esergo SICIL4. Al centro Diana gradiente a destra, sorregge un arco col braccio sinistro proteso ed estrae una freccia dalla faretra 5.

La ricerca nel web di monete della tipologia di fig. 2 non ha prodotto risultati, né poteva essere altrimenti dal momento che quello conservato nel museo archeologico di Napoli è l'unico esemplare conosciuto di questa tipologia monetale (v. BMC I, nota a pag. 87).

Passiamo ora all'esame della moneta di fig. 1 e osserviamo le differenze rispetto al multiplo di fig. 2.

Descrizione sommaria:
D. CAESAR AVGVSTVS - D.V. F PATER PATRIAE (in senso antiorario, a partire dal basso). Testa di Augusto laureata a sinistra.
R. IMP - XV, a sinistra e a destra nel campo. SICIL, in esergo. Al centro Diana gradiente a destra, sorregge un arco col braccio sinistro proteso ed estrae una freccia dalla faretra.

Balza palese alla vista la differenza di stile tra la testa di Augusto nella moneta di Pompei e la pallida riproduzione che di essa si osserva nel campione di fig. 1. Si noterà anche, nella moneta del lettore, la non corretta formulazione della leggenda del dritto, con la sostituzione della parola DIVI con le lettere D.V. e l'addensamento delle lettere della leggenda in corrispondenza al nome CAESAR rispetto al resto della leggenda.
Concludo osservando che la moneta del lettore è incastonata in una cornice d'oro il cui stile potrebbe suggerire ad un esperto di arte orafa l'epoca di realizzazione della riproduzione. Un'ipotesi suggestiva sarebbe che moneta e cornice siano stati realizzati poco dopo il rinvenimento del tesoretto quando, per il grande scalpore della scoperta, qualche orefice, nell'impossibilità di disporre di un calco della moneta originale, potrebbe essere stato indotto al maldestro tentativo di riproduzione che si osserva in fig. 1.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
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Note:
(1) Il multiplo da 4 aurei (detto anche quaternione) conservato nel Museo Archeologico di Napoli possiede le seguenti caratteristiche fisiche: 30,88g, 33mm (v. RIC I 204, pag. 55), 0h (?) contro i 7,95g. dei normali aurei augustei. Si tratta di un esemplare unico, parte di un ripostiglio di monete d'oro emerso durante uno scavo effettuato a Pompei nel 1757. Il ripostiglio conteneva, oltre al quaternione, undici aurei con eccellenti ritratti della famiglia imperiale, comprendenti Tiberio, Caligola, Claudio (ma non Nerone), quasi una raccolta destinata al culto pubblico della famiglia imperiale che richiama similari cicli scultorei. La moneta fu emessa a Lugdunum (Lione), in quegli anni la principale zecca di monete in metallo prezioso. I multipli da quattro aurei di Augusto, per via delle caratteristiche di peso e dell'aspetto formale possedevano probabilmente un potere liberatorio teorico non dissimile da quello assicurato da quattro aurei; tuttavia è da escludere che venissero utilizzati come circolante. L'eccezionalità dell'emissione, il significato simbolico dei simboli, la sacralità insita nel meccanismo della donazione imperiale, ne facevano oggetti destinati alla conservazione e, in caso di furto, ad essere fusi per evitare il rischio di riconoscimento degli autori del furto (v. link)
Il 20 febbraio del 1977 il quaternione di Pompei, insieme a seimila altre monete, furono sottratti al Museo sopradetto nel corso di una rapina a mano armata. Nel 1995 il quaternione fu recuperato (v. link), insieme ad una parte della refurtiva, dagli agenti del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico dei Carabinieri e restituito al museo ove oggi è visionabile in vetrina (purtroppo al presente solo dalla parte del dritto). Non è difficile immaginare che proprio il timore di essere scoperti abbia dissuaso i potenziali acquirenti dall'acquisto.
(2) CAESAR AVGVSTVS - DIVI F PATER PATRIAE (Cesare Augusto, figlio del dio, padre della Patria). La leggenda del dritto reca, al primo posto il nome (CAESAR) che il sovrano aveva assunto all'atto dell'adozione da parte di Caio Giulio Cesare. DIVI F. sta per DIVI Filius, figlio del divino Cesare; divino in quanto >il Senato Romano (v. link), alla morte di Giulio Cesare (44 a. C.), ne aveva decretato l'apoteosi. Il titolo di PATER PATRIAE era stato concesso ad Augusto il 5 febbraio del 2 a. C.. Conformemente alla tradizione ellenistica risalente ad Alessandro Magno, il ritratto di Augusto sul dritto della moneta non è la fotografia del personaggio bensì una rappresentazione ideale nella quale convergevano tutti i tratti fisiognomici che, secondo la tradizione, erano gli indici del rango e delle elevate virtù fisiche e morali dell'imperatore; all'immagine ideale si aggiungeva poi qualche elemento personale che permetteva di distinguere Augusto come persona fisica.
(3) IMPerator XV. Augusto ricevette la 15.ma acclamazione imperatoria l'1 d. C. e la 16.ma il 4 d. C. (?) d. C. (v. BMC I. In questo arco temporale si deve dunque supporre avvenuta l'emissione del quaternione in esame.
(4) SICILia. La leggenda d'esergo allude alla sconfitta di Sesto Pompeo nella battaglia navale di Nàuloco (località tirrenica in prossimità di Milazzo, di incerta localizzazione) nella quale la flotta di Augusto, al comando di Marco Vipsanio Agrippa, nel 36 a. C., aveva battuto quella di Sesto Pompeo e determinato, con la riconquista della Sicilia, il ripristino delle forniture di grano nella capitale. La vittoria, secondo la propaganda augustea, sarebbe stata propiziata da Diana, per questo rappresentata sul rovescio della moneta, così come, cinque anni più tardi, nel 31 a. C., la vittoria navale di Azio (al largo dell'odierna Preveza in Grecia), nella quale Ottaviano aveva battuto le flotte congiunte di Marco Antonio e Cleopatra, sarebbe stata stata propiziata da Apollo, come testimonia un aureo la cui leggenda d'esergo reca le iniziali ACT (v. link) (che stanno per ACTium, Azio in latino). Sia il quaternione che l'aureo sopradetto si propongono di accreditare un immagine di Ottaviano come uomo vincente e fortunato, benvoluto dagli dei.
(5) L'immagine del rovescio deriva da un modello scultoreo neoattico (v. link).

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