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La scrofa e i sette porcellini
3.9.2009
Egr, Sig, De Florio,
stamane sul sito Forumancientcoins/......./a 190,  ho letto la Sua corrispondenza con codice "a190" riguardo le false monete che riportano sul retro una scrofa con 7 porcellini alattanti. Anch'io posseggo una moneta/medaglia simile acquistata come fermacarte in una cartoleria vicentina negli anni 1965/1968.
La mia moneta in bronzo giallo/oro con legggere venature verdastre, è larga circa cm. 5,5 e spessa cm. 0,5 circa e  pesa 172g. Sul retro porta una scrofa allattante 7 maialini simili a quelli riportati sulla vs. pagina Web, con sullo sfondo un albero con 7 rami ed un pastore con bastone.
Sul fronte una testa coronata simil-antica-grecia contornata da iscrizione in greco molto antico simile ai frammenti di iscrizione visti su una medaglia del sito ma con la differenza che la mia medaglia riporta l'intera iscrizione.
Con la speranza di esserLe stato utile Le porgo distinti saluti. 
Giordano Ceolato
fig. 1
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Roma, 4.9.2009
Egregio Lettore,
ecco di nuovo comparire, questa volta come fermacarte, la scrofa con i sette porcellini, memoria mitica dello sbarco di Enea sulla spiaggia di Lavinio. Come giustamente mi fa rilevare, il tema del rovescio è simile ad altri di cui ho avuto modo di occuparmi in corrispondenze precedenti (v. link), ma con qualche significativa differenza, data dalla presenza del pastore e dell'albero con sette rami. Il tema del dritto è diverso, questa volta si tratta di una testa radiata al centro di una leggenda circolare di caratteri pseudo greci. Il diametro e l'asse di conio del fermacarte coincidono con quelli del reperto di fig. 1 del link sopra menzionato; non il peso, segno di una produzione separata e indipendente rispetto ai campioni già esaminati. Lo stile, la leggenda, questa volta completa, il materiale utilizzato sono simili a quelli del reperto di fig. 2 del link. Il fermacarte tuttavia è privo della targa del produttore, come ci si aspetterebbe invece da un oggetto moderno in vendita in un esercizio commerciale. La conclusione che ne traggo è che il reperto in esame, prodotto insieme ad altri diversi decenni fa ad imitazione di un aes grave, sia stato commercializzato negli anni '60 come fermacarte, troppo difficile risultando la possibilità di confonderlo con una moneta antica.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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