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Antoniniano di Siscia, Probo e la Concordia di Augusto
21.8.2019
..da Identificazione (numismatica).
Buondí avete qualche info? Grazie.
fig. 1
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Roma, 30.8.2019
Egregio,
di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura:

Antoniniano1, zecca di Siscia, 277 d. C., RIC V/II 661 (pag. 88)2 , Cohen VI 153 (pag. 269), indice di rarità "c".

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque illeggibili):
D. IMP PROBVS P F AVG
3. Probo, busto radiato, paludato e corazzato a sinistra.
R. CONCORDIA AVG4. ?/XXI5, segno di zecca. La Concordia di Augusto, stante a sinistra, con la mano destra sorregge una patera e con la sinistra una doppia cornucopia.

La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:

  1. http://www.forumancientcoins.com/catalog/roman-and-greek-coins.asp?zpg=20680 RA21568. Billon antoninianus, RIC V-2 661, VF/aF, Siscia (Sisak, Croatia) mint, weight 3.309g, maximum diameter 21.5mm, die axis 0o, c. 280 A.D.; obverse IMP PROBVS P F AVG, radiate and cuirassed bust left; reverse CONCORDIA AVG (harmony of the Emperor), Concordia standing left holding patera and double cornucopia, VII right, XXI in exergue; scarce; SOLD.
  2. https://probvs.net/probvs/R661/R661.240103.GK.JPG RIC 661; Alföldi type 22, n° 3; Siscia. Bust type H. Denomination: Antoninianus. OBV.: IMP PROBVS P F AVG Radiate bust left in imperial mantle, holding sceptre surmounted by eagle. REV.: CONCORDIA AVG. Concordia standing left, holding patera and double cornucopiae. Mintmark: In right field T / XXI. Weight: ?
  3. https://probvs.net/probvs/R661/R661.211105.CERBERUS.JPG RIC 661; Alföldi type 22, n° 4; Siscia. Bust type H. Denomination: Antoninianus. OBV.: IMP PROBVS P F AVG. Radiate bust left in imperial mantle, holding sceptre surmounted by eagle. REV.: CONCORDIA AVG Concordia standing left, holding patera and double cornucopiae. Mintmark: In right field VI / XXI Weight : 4.1g. Image provided courtesy of Cerberus Coins.
  4. https://leunumismatik.com/de/lot/1/1283 Los 1283 Probus, 276-282. Antoninianus (Silvered bronze, 22mm, 3.77g, 12h), Sisca, 280. IMP PROBVS P F AVG Radiate bust of Probus to left in imperial mantle, holding eagle-tipped scepter. Rev. CONCORDIA AVG / T / XXI Concordia Standing left, holding patera in right hand and double cornucopiae with left. Cohen 153. RIC 661. Perfectly centered on a full flan. Good very fine.
  5. https://www.ebay.it/itm/223608309708 INVENDUTO - 11 ago 2019, 20:46 EUR 8,99 PROBO Tipo/type: ANTONINIANO Epoca coniazione/age of coin:  279-280 Zecca/mint: Siscia Riferimento catalogo/reference: RIC 661f Misure: 23mm Peso: 3,15g Patina: Verde Davanti/front: IMP PROBVS P F AVG testa incoronata rivolta a destra, indossa un'armatura. Retro/back: CONCORDIA AVG la concordia in piedi con patera e doppia cornucopia. A destra un VII. Esergo: XXI. Complessivamente in più che discreta qualità.
Concludo osservando che le caratteristiche generali e di stile della moneta appaiono coerenti con i conî d'epoca. Mancano le caratteristiche fisiche (peso, diametro, reazione alla calamita) e non è possibile un esame comparativo con le monete autentiche del periodo. Se autentica, il suo valore venale
nel presente stato di conservazione è, a mio avviso, di pochi euro.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Note:

(1) Antoniniano. L'antoniniano fu emesso sotto Caracalla nel 215 d. C. come moneta d'argento che doveva valere quanto 2 denari; si distingue alla vista dal denario perché la testa dell'imperatore al dritto si presenta cinta da corona radiata. Non si sa con quale nome venisse chiamato dai Romani, ma poiché Caracalla è un Antonino, dal suo cognomen è derivato il nome. A causa della svalutazione monetaria e del progressivo impoverimento nel contenuto d'argento (per la svalutazione dell'antoniniano, v. link), l'antoniniano fu abbandonato al tempo di Diocleziano e sostituito da altri nominali, come l'argenteo e il follis. Traggo dai link di cui sopra le caratteristiche fisiche di alcuni antoniniani di Probo battuti dalla zecca di Siscia e reperiti nel web:

Riferimenti Peso (g.) Asse di conio (ore) Diametro (mm)
Link1 3,309 - 21,5
Link3 4,1 - 22
Link4 3,77 12 22
Link5 3,15 - 23
In assenza delle caratteristiche fisiche del campione in esame non sarà possibile svolgere un esame comparativo con le monete autentiche del periodo.
(2) Ric 661 comprende una molteplicità di busti del dritto, così descritti collettivamente dal Ric: "busto radiato e corazzato a sinistra,con o senza lancia, segno di zecca con esergo XXI e officina compresa tra P e VII.
(3) IMP PROBVS P F AVG (IMPerator PROBVS Pius Felix AVGgustus). Alla morte di Aureliano, la successione al potere fu garantita da un vecchio senatore, Marco Claudio Tacito che governò per pochi mesi prima di essere ucciso da soldati ammutinati. Gli successe il fratello Floriano, appoggiato dai pretoriani di cui era prefetto ma quasi contemporaneamente le truppe siriache si sollevarono proclamando imperatore, nel 276, un loro generale, Marco Aurelio Probo, a quel tempo molto popolare per le notevoli doti di abilità e coraggio dimostrate in tutti gli scacchieri, ai quattro angoli dell’impero, in cui aveva combattuto. Alla morte di Tacito, Probo era prefetto in Oriente e lo scontro con Floriano fu inevitabile. I due eserciti si fronteggiarono in Asia Minore ma, prima della battaglia, Floriano fu ucciso dai propri soldati. Probo fu presto impegnato contro Franchi e Alemanni, che, già dal tempo di Tacito, avevano invaso la Gallia. Dopo sanguinose battaglie Probo li ricacciò oltre Reno. Il territorio fra l'alto corso del Reno e quello del Danubio, perduto ai tempi di Gallieno, fu di nuovo in parte occupato dalle truppe romane. Circa 15.000 Franchi e Alemanni furono arruolati nell'esercito romano (277). Dopo aver consolidato i confini renano e danubiano, Probo si spostò in Asia Minore per reprimere la tribù montanara degli Isauri che fin dai tempi di Gallieno si era dichiarata indipendente. D'altra parte questo popolo anche prima aveva riconosciuto solo a parole il potere di Roma. Quasi inaccessibili per le truppe romane nei loro nidi di montagna, i pirati Isauri avevano costituito per molti secoli una minaccia per i paesi vicini. Per paralizzare le loro attività i Romani avevano circondato l'Isauria con una catena di fortificazioni; ma ciò non era stato sufficiente. Probo si spinse proprio nel cuore della regione, distruggendone le difese. Particolarmente accanita fu la resistenza di Cremna (oggi Girme, in Pisidia, regione sud-occidentale dell’odierna Turchia), la quale dopo un lungo assedio fu presa d'assalto (279). Una nuova rivolta fu soffocata nell'Egitto meridionale. Poi fu la volta della ripresa in Gallia della sollevazione dei Franchi, capeggiati da un certo Proculo che si era fatto acclamare imperatore a Colonia. Dopo la morte di quest'ultimo Probo dovette intervenire di persona contro il successore Bonoso. Una rivolta fu sedata anche in Britannia, poi venne la sollevazione della Siria che proclamò imperatore Saturnino, presto ucciso dai propri stessi soldati. Nel 281 gli ultimi aneliti del movimento rivoluzionario sembravano soffocati e Probo poté festeggiare a Roma uno splendido trionfo. La calma sopravvenuta nell'Impero diede all'imperatore la possibilità di dedicarsi alla ricostruzione della vita economica. I lunghi anni di guerre civili avevano definitivamente danneggiato le forze produttive dell'Italia e delle province. Il commercio era quasi cessato, i campi erano incolti, numerose città distrutte e disertate dalla loro popolazione. Probo attese particolarmente allo sviluppo della viticoltura nelle province: in Spagna, Gallia, Pannonia, Illiria. Per i lavori necessari (trapianto di viti, irrigazione) egli utilizzò largamente l'esercito, e sembra che appunto ciò divenisse causa di malcontento tra i soldati. Altra causa di malcontento furono la severità e le esigenze dell'imperatore che cercava di portare la disciplina a un livello più alto. Nel 282 le truppe di Pannonia si ribellarono proclamando imperatore il capo della guardia Marco Aurelio Caro, e Probo, nel tentativo di contrastarlo, fu ucciso dai suoi stessi soldati.
(4) CONCORDIA AVG (CONCORDIA AVGusti, la Concordia di Augusto). A proposito della Concordia mi rifaccio a quanto indicato dal forum https://www.forumancientcoins.com/moonmoth/reverse_concordia.html: lo spirito della Concordia, in quanto accordo, armonia, era considerato dai romani di una certa rilevanza tanto da essere incarnato da una divinità minore, ma comunque importante. Esisteva a Roma un tempio della Concordia, ricostruito al tempo di Augusto e rappresentato in un sesterzio di Tiberio (v. link). La Concordia nel suo tempio era rappresentata assisa con la patera nella mano destra e con un corto scettro nella sinistra. Nel caso specifico la Concordia viene presentata come virtù particolare, innata dell'imperatore.
(5) Il segno di zecca ?/XXI è specifico della zecca di Siscia (l'odierna Sisak in Croazia) e si compone di due parti:
  • una lettera illeggibile compresa tra P e VII che identifica l'officina monetale;
  • la sigla XXI che, secondo il RIC, ha il seguente significato: 20 (XX) di queste monete equivalgono ad un (I) aureo. Tuttavia altri studiosi danno della sigla una diversa interpretazione: secondo Jérôme Mairat, nel caso delle monete di Probo, non si dovrebbe parlare di antoniani ma di "aureliani" (nominali successivi alla riforma di Aureliano, l'imperatore assassinato nel 275, un anno prima dell'ascesa di Probo), monete il cui tenore di argento era pari a circa il 5% e dunque XXI indicherebbe il rapporto "20:1", cioè in un aureliano solo la ventesima parte è argento puro. Secondo Mairat, l'aureliano, avrebbe sostituito l'antoniniano e sarebbe stato scambiato con quest'ultimo in ragione di un aureliano contro 2 antoniniani. In particolare la moneta in esame sarebbe stata emessa da Siscia nel 277 d. C. nel quadro della sua prima emissione (v. link).
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