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27.3.2020
Buongiorno.
Provo a rimandarle le foto della moneta.Materiale bronzo privo di materiali ferrosi Peso 2g circa Diametro 18mm Spessore 1,5mm circa Grazie. Saluti. |
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Roma, 27.3.2020
Egregio Lettore, di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Follis1, zecca di Treveri2, 335÷337 d. C., RIC VII 589 (pag. 223), indice di rarità "r5" Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque
illeggibili): A titolo puramente esemplificativo riporto i link a monete di tipologia simile reperite nel web:
Un saluto cordiale. ------------------------------- Note: (1) Follis. Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei follis della tipologia di figura presenti nei link sopra indicati:
(2) Treveri (o Treviri), Trier in tedesco, Augusta Treverorum per i Romani, sorge sulle sponde della Mosella, nel territorio della tribù gallica dei Treveri della Gallia Belgica. (v. mappa). In epoca imperiale la popolazione ammontava a circa 80.000 abitanti, tanto da essere considerata la più grande città a nord delle Alpi. (3) CONSTANT-INOPOLIS. La leggenda spezzata, così come riportata nella descrizione sommaria, riconduce con certezza la moneta alla zecca di Treviri, pur in assenza del segno di zecca, di qui un accurato esame delle varie possibilità ha consentito l'attribuzione del categorico Ric589. Le considerazioni che seguono sono riprese da uno studio di Salvatore Calderone, dal titolo Costantinopoli: "la seconda Roma", (v. "Storia di Roma", ed. Giulio Einaudi 1993). Il 25 luglio del 326, al termine di un viaggio in Italia, Costantino I aveva sostato a Roma per la chiusura dei festeggiamenti relativi al suo ventesimo anno di regno (si ricorderà che Costanzo I, suo padre, sul letto di morte, nello stesso giorno di venti anni prima, alla presenza dei notabili del regno, gli aveva conferito l'imperium). E lì nella capitale, con grave scandalo dei circoli pagani conservatori e grande risentimento del popolo, aveva rifiutato di compiere, insieme con l'esercito, il tradizionale sacrificio nel tempio di Giove Capitolino. Poi aveva voltato le spalle alla città eterna per non farvi più ritorno. L'oltraggio non era stato casuale. Il disegno costantiniano aveva come obiettivo la rinascita religiosa e politica dell'intero mondo romano, la creazione di un ponte tra l'Occidente e un Oriente di recente politicamente unificato dopo la sconfitta di Licinio. Ed il luogo simbolico della rinascita non poteva essere l'Urbe dei senatori ormai decrepita, ma doveva essere una città nuova e grande da costruire ad hoc in posizione baricentrica rispetto ad un impero che si estendeva dall'Oceano Atlantico all'Eufrate, dal Danubio all'Egitto. Ad indicargli il luogo della città ideale era stato, pochi mesi prima, Dio in persona che gli era apparso in sogno e gli aveva indicato Bisanzio, l'antica città greca sul Bosforo. Sicché Costantino, in aderenza al diritto sacrale romano, nelle vesti di magistrato dotato di "imperium", accompagnato dal Pontifex e dall'Augure (i pagani Praetextatus e Sopratus rispettivamente), con la lancia in pugno, aveva tracciato il perimetro della nuova città, otto volte più grande della vecchia Bisanzio. Le forme del diritto romano non erano per Costantino inconciliabili con quelle della religione cristiana se il segno augurale atteso all'atto della fondazione era rappresentato dalla volontà divina che aveva preceduto e accompagnato l'evento! L'11 maggio del 330 era stato giorno di grandi festeggiamenti per l'inaugurazione ("consecratio") della città che era stata munita di una poderosa cinta di mura e che, già qualche tempo prima, aveva assunto il nome di Costantinopoli, se è vero che da lì, non da Bisanzio, sono datate alcune delle costituzioni che ci sono pervenute. Un paio di anni più tardi, in una data imprecisata tra il 332 e il 333, era stata varata una legge che conferiva alla città lo stato giuridico di "seconda Roma", seconda beninteso solo in senso temporale, ma nuova, rigenerata rispetto alla prima, in grado di dare avvio ad un ciclo storico di rinnovamento, alla rinascita del mondo romano, secondo l'ideologia cristiana assunta al rango di ideologia politica. Il nuovo status della città comportava anche delle conseguenze pratiche, come la distribuzione gratuita del pane ai cittadini (attestata per la prima volta il 18.5.332, come riferisce il Chronicon Paschale), a somiglianza di quanto per secoli era accaduto nell'Urbe, oppure la concessione di privilegi fiscali e civili ai marinai d'Oriente in cambio del trasporto del frumento destinato alla città. (4) Come la costantiniana leggenda del rovescio, "VRBS ROMA", era associata al tipo della lupa che allatta i gemelli (v. ad es. link), così l'altra, parimenti costantiniana, "CONSTANTINOPOLIS" ovvero "Constantinopoli", era associata al tipo della Vittoria e al dominio sui mari. Secondo il sito http://www.constantinethegreatcoins.com/hist/ (v. anno 324), il tipo della Vittoria alluderebbe in particolare alla vittoria navale ottenuta nel 324 nelle acque del Bosforo dalla flotta di Costantino, comandata da Crispo, contro quella di Licinio. (5) •TRP• è il segno di zecca che va interpretato così: TR è l'indicativo di zecca, breve per Trier; P, breve per Prima, indica l'officina monetaria; i due globetti sono un segno caratteristico dell'emissione. |
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