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Roma, sesterzio, Antonino Pio e l'Annona
15.5.2020
..da msnFV
Non voglio approfittare del suo tempo .. ma mi piacerebbe mostrarle un'altra moneta:
Sempre Antonino Pio sesterzio 32mm 20.27g
fig. 1
Cliccare sulle immagini per ingrandire
Roma, 16.5.2020
Egregio,
di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura:

AE Sesterzio1, zecca di Roma, 138 d. C., RIC III 520 (pag. 96), Cohen II 643 (pag. 333), indice di rarità "S".

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque illeggibili):
D. IMP T AEL CAES HADR ANTONINVS AVG PIVS2. Antonino Pio, busto laureato a destra.
R. P M TR POT COS DES II3. S C a sinistra e a destra nel campo. L'Annona, stante a sinistra, stringe delle spighe nella mano destra e trattiene una cornucopia con la sinistra; a terra, a sinistra, moggio con spighe; a destra, nave, vista per metà4.

La ricerca nel web di sesterzi della tipologia di figura non ha dato luogo a risultati, ragione per cui riporto l'immagine di un sesterzio diverso, sempre sullo stesso tema, emesso in epoca immediatamente successiva, quando Antonino Pio era ormai console al secondo mandato:

  1. vcoins Obverse:  IMP T AEL CAES HADR ANTONINVS AVG PIVS  laureate bust right. Reverse: PM TRP COS II around Annona standing facing, head to her right, holding cornucopiae and corn ears over modius. Prow of ship behind Annona. RIC 529B. super attractive!! 32mm, 25.19g.
Veniamo alle conclusioni: la moneta, molto usurata per effetto di circolazione, presenta una frattura da percussione. Le sue condizioni generali rendono problematica la catalogazione, affidata nella sostanza alla corretta interpretazione di un residuo di leggenda che sembra intravedersi ad ore 4-5 del rovescio. Per quanto consentito ad un esame a distanza, le caratteristiche fisiche, generali e di stile della moneta sono coerenti con quelle dei conî d'epoca. Il valore venale della moneta nel presente stato di conservazione potrebbe stimarsi, a mio avviso, intorno ai 10€.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Note:

(1) Sesterzio (oricalco). Secondo BMC, il sesterzio di Antonino Pio pesava intorno ai 25,57g (media su 597 esemplari). La moneta di figura, di peso inferiore alla media citata, rientra comunque, a mio avviso, nei margini di variabilità delle monete d'epoca dello stesso tipo.
(2) IMP T AEL CAES HADR ANTONINVS AVG PIVS (IMPerator Titus AELius CAESar ANTONINVS AVGustus PIVS). Cesare Tito Elio Adriano Antonino Augusto Pio, nato come Tito Aurelio Fulvo Boionio Arrio Antonino nacque a Lanuvium l'86 d.C. Intraprese la carriera senatoriale e fu console nel 120, più tardi distinguendosi come proconsole d'Asia. Fu adottato da Adriano il 25 febbraio del 138 e durante gli ultimi mesi di vita dell'imperatore fu lui a governare, talché la successione, alla morte di Adriano, il 10 luglio del 138, si presentò senza traumi. Il suo regno è quasi senza storia a causa della tranquillità e prosperità di cui il mondo romano godette sotto il suo governo paziente, giudizioso e imparziale. Morì a Lorium il 7 marzo del 161 e gli succedette Marco Aurelio, nel rispetto della volontà a suo tempo espressa da Adriano. Il Senato concesse ad Antonino la potestà tribunizia per la prima volta il 25 febbraio del 138, per poi rinnovargliela ogni anno al 10 dicembre, sino al 161 incluso, anno della morte. Antonino Pio fu console designato per il secondo mandato (CONS DES II) nel 138 e console effettivo al secondo mandato (COS II) nell'anno successivo.
(3) P M TR POT COS DES II (Pontifex Maximus TRibunicia POTestate COnSul DESignatus II). Il personaggio femminile sul rovescio della moneta è l'Annona in quanto allusiva alla sicurezza degli approvvigionamenti di grano, resa possibile dalla previdenza dell'imperatore (si parla perciò di Annona Augusti). L'Annona era la fornitura di generi alimentari alla popolazione di Roma, in particolare del grano. Era compito dei magistrati edili assicurare al popolo la distribuzione di viveri; oltre agli edili furono nominati, in talune circostanze, dei prefetti dell'annona, ossia dei commissari straordinari dotati dei fondi necessari per acquistare le granaglie per il consumo dei cittadini in Sicilia, Egitto e Nord Africa (v. Seth Stevenson).
(4) Il moggio o modio era l'unità di misura romana di capacità per aridi, corrispondente a 8,752 dei nostri litri. 4 moggi al mese era la riserva di grano ordinaria destinata in un mese ad uno schiavo (v. Seth Stevenson). Moggio era anche un recipiente della capacità di un moggio e come tale è rappresentato sul rovescio della moneta.
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