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Roma, scudo, Vittorio Emanuele III e la quadriga briosa
2.6.2020
Salve, vorrei avere un parere gratuito sulla moneta in questione. E' stata trovata sotto terra.
Il suo peso è 25 gr, il diametro 37 mm.
color argento e segni di forte ossidazione.
Ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti
Fig. 1
Cliccare sulle immagini per ingrandire
Roma, 4.6.2020
Gentile Lettrice,
mi sono già occupato in passato della tipologia monetale di figura (v. pag a864 e pag b242) per cui non mi resta che riprendere le considerazioni già svolte adattandole al caso in ispecie:

Scudo1, zecca di Roma, 1914, W-VE3/31, KM# 56, indice di rarità "R"2

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda non più leggibili):
D. Semibusto in uniforme e con il collare dell'Annunziata del Re volto a destra, contornato da: °VITTORIO EMANUELE III RE D'ITALIA°3. Sotto il busto, il nome dell'autore D•CALANDRA• 4.
R. Italia con scudo, elmo e ramo di quercia, stante a sinistra su un carro trainato da 4 cavalli. Il carro è adorno di festoni, di nodi Savoia e presenta il motto FERT5. Al di sopra della linea di esergo, a sinistra, 19146. Sulla linea di esergo, a sinistra, D•CALANDRA•M; a destra A • MOTTI INC •7. In esergo, al centro, il segno del valore L • 5 tra due nodi Savoia, delimitati, a sinistra, dal segno di zecca R, e, a destra, da una stella a 5 punte8.
Taglio: , incuso5.

Nella corrispondenza pregressa sopra citata, in risposta ai quesiti avanzati sull'autenticità delle "quadrighe gioiose", marcavo le differenze tra le riproduzioni e i campioni autentici reperibili nel web (a titolo esemplificativo di campione autentico, vedere il seguente https://www.icollector.com/item.aspx?i=5359255), differenze che si palesano nei seguenti particolari del rovescio delle riproduzioni:

  • le colonne del tempio posto ai piedi dell'Italia sono in rilievo;
  • il bordo inferiore del carro è intervallato regolarmente da incisioni a forma rettangolare più aperte alla base;
  • la parte anteriore del carro dietro la coda del cavallo è liscia, priva di tacche;
  • il mento del secondo cavallo da destra è più largo che negli originali;
  • dalla leggenda A.MOTTI le prime due lettere sembrano saltate via.
La moneta di figura, rispetto alle monete precedentemente esaminate, è molto malmessa e di conseguenza le foto inviate non illustrano i particolari delle figure. Un solo particolare, tra quelli sopra evidenziati, sembra passibile di confronto con le monete autentiche reperite nel web, quello delle colonne del tempio accanto ai piedi dell'Italia. Il disegno delle colonne nella moneta di figura è assai simile a quello delle riproduzioni di cui alla pagina a864. Per questa ragione ritengo che la moneta di figura sia una riproduzione.

Un saluto cordiale
Giulio De Florio

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Note:


(1) Scudo. La moneta d'argento da 5 Lire del Regno d'Italia, detta anche quadriga briosa, fu battuta nel 1914, cinquantenario dell'unità d'Italia, con le seguenti caratteristiche fisiche, titolo 900‰; ø 37 mm; peso 25 g; asse di conio 6H (v. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE3/31), caratteristiche che non si discostano da quelle dichiarate dalla lettrice per la moneta di figura 1. Traggo da una nota di "piergi00" del forum lamoneta.it (iscrizione obbligatoria) alcune interessanti considerazioni sulla storia di questa moneta:
"Come conseguenza della convenzione monetaria latina del 4 novembre 1908, che aveva concesso all'Italia di battere nuovi scudi, fu emanato il Regio Decreto n. 14 del 12 gennaio 1908 che approvava il bozzetto del Calandra, da cui furono tratte solo alcune prove. Come ricorda il Carboneri, il bozzetto fu in seguito perfezionato artisticamente, con una quadriga più movimentata e con l'allegoria dell'Italia più aggraziata e si pervenne così, il primo gennaio del 1914, ad un secondo bozzetto, poi pubblicato nella G.U. n. 14 del 19 gennaio del 1914, non molto dissimile dal precedente ma da cui veniva eliminato il cerchietto intorno alla testa del re. Di quest'ultimo bozzetto esistono delle prove anche con millesimo 1913. Sostiene "elledi" nel forum lamoneta.it che la tipologia in esame fu sempre ricercata per la sua bellezza e per il grande modulo che permette di ammirare meglio i dettagli. Per quanto di interesse, la moneta venne praticamente da subito tesaurizzata e, considerata l'epoca di emissione (1914), fu appannaggio di pochi abbienti che praticamente ne hanno avuto fin dall'inizio una sorta di monopolio".
(2) La tipologia in esame, battuta dalla zecca di Roma nel 1914 in 272.515 pezzi (v. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE3/31), quando autentica, è da considerarsi rara (R).
(3) °VITTORIO EMANUELE III RE D'ITALIA°. Per la biografia di Vittorio Emanuele III rimando alla voce relativa del sito http://it.wikipedia.org/wiki/Vittorio_Emanuele_III.
(4) D•CALANDRA• (illeggibile nella foto). Davide Calandra (Torino, 21 ottobre 1856 – Torino, 8 settembre 1915), scultore ed ebanista, coniò alcune monete italiane tra il 1908 e il 1916, durante il regno di Vittorio Emanuele III. (v. http://it.wikipedia.org/wiki/Davide_Calandra). Sul dritto della moneta Calandra si firma come "Autore" (v. link).
(5) FERT, ripetuto tre volte, come riportato nel taglio, è il motto di Casa Savoia, adottato da Vittorio Amedeo II (1666 – 1732). Sul significato del motto, consultare http://it.wikipedia.org/wiki/FERT.
(6) 1914, data di emissione.
(7) D•CALANDRA•M. Davide Calandra nel rovescio della moneta fa seguire al proprio nome la M che indica il suo ruolo di "Modellista". Infatti, con il Regio Decreto del 29 gennaio 1905 (v. link) era stata nominata una Commissione permanente tecnico-artistico-monetaria, il cui scopo era il rinnovamento artistico della monetazione italiana, da realizzare attraverso l'apporto di artisti affermati. Tale commissione diede l'incarico di preparare i nuovi modelli a quattro noti scultori italiani: Egidio Boninsegna, designato ai modelli per le monete in oro; Davide Calandra per l'argento; Leonardo Bistolfi per il nichelio e Pietro Canonica per il rame. La realizzazione delle prove venne affidata allo Stabilimento Johnson di Milano. Tra queste c'era il pezzo da 5 lire in argento tipo quadriga uscito dai modelli di Calandra dal quale deriverà il pezzo da 5 lire coniato nel 1914.  A • MOTTI INC • qui si firma come INCisore. Attilio Silvio Motti, scultore e incisore, nel 1913 era stato nominato incisore capo della Regia Zecca. Ricoprì tale carica fino al 1935, incise numerosi modelli di monete e medaglie, negli stessi anni fu anche insegnante d'incisione alla Scuola dell'Arte della Medaglia (v. Motti nel link).
(8) L • 5 è il valore facciale della moneta, 5 lire. La R identifica la zecca di Roma.
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