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Casale, sezzino, Bonifacio II Paleologo marchese IV di Monferrato
7.11.2021
Buongiorno De Florio,
può risalire alla provenienza di queste monete?
Moneta con la croce che sembra un fiore:
0.68g, 15mm, non ferromagnetica.
fig. 1
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Roma, 19.11.2021
Egregio,
di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura:

Sezzino1, zecca di Casale2, 1518-1530, C.N.I. II 51-57 (pag. 127-8), Collezione numismatica di V.E. III 371 (pag. 207)

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque illeggibili):
D. BONIFACIVS MAR MON•FER3, intorno, in verso orario, a partire da ore 12. Al centro, Scudo con lo stemma semplificato dei Paleologo. Contorno lineare.
R. PRINC VICA PP SACRI RO IMP4, intorno, in verso orario, a partire da ore 12. Al centro, croce patente coi bracci filettati, entro cornice quadrilobata. Contorno perlinato.

La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:

  1. https://felsinea.bidinside.com/it/lot/15281/casale-bonifacio-ii-paleologo-1518-1530-/ LOTTO 4823 - ASTA N.3 - CASALE - Bonifacio II Paleologo Base d'asta: 110,00 EUR. CASALE - Bonifacio II Paleologo (1518-1530) - Sezzino - Stemma - R/ Croce in cornice di quattro archi - (MI 1,16g) CNI 51/58; MIR 225. Grading/Stato: BB+.
  2. https://felsinea.bidinside.com/it/lot/15282/casale-bonifacio-ii-paleologo-1518-1530-/ LOTTO 4824 - ASTA N.3 - CASALE - Bonifacio II Paleologo Base d'asta: 80,00 EUR CASALE - Bonifacio II Paleologo (1518-1530) - Sezzino - Stemma - R/ Croce in cornice di quattro archi - (MI 0,75g) CNI 51/58; MIR 225. Grading/Stato: BB.
  3. https://asta.inasta.com/it/lot/18584/zecche-italiane-casale-bonifacio-ii-/ Base d'asta: 45,00 EUR ZECCHE ITALIANE - CASALE - Bonifacio II Paleologo (1518-1530) - Sezzino - Stemma /R Croce in cornice di quattro archi CNI 51/58; MIR 225 (MI 0,7g). Grading/Stato: bel BB.
  4. https://www.biddr.com/auctions/inasta/browse?a=1152&l=1226678 Auction 88 Auction information Lot 1233 ZECCHE ITALIANE - CASALE - Bonifacio II Paleologo (1518-1530) - Sezzino CNI 51/5 Description ZECCHE ITALIANE - CASALE - Bonifacio II Paleologo (1518-1530) - Sezzino CNI 51/58; MIR 225 (MI 0,73g) meglio di MB. Bidding Price realized 17 EUR. Starting price 15 EUR.
Per operare un confronto più stringente tra la moneta in esame e quelle reperite nel web ho creato la tabella di confronto allegata dalla quale si deduce che, per quanto consentito da una valutazione a distanza, le caratteristiche fisiche, generali e di stile della moneta in esame si confrontano con quelle delle monete reperite nel web. La moneta in esame, se autentica, in considerazione dello stato di conservazione (spatinata), non dovrebbe valere, a mio avviso, più di una ventina di euro.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Note:

(1) Sezzino (mistura). Riprendo da Collezione Numismatica di V.E. III sopra citata gli elementi che seguono: "Il termine di “sezzino” non trova ricontri documentari riferibili a nominali prodotti da zecche del Ducato di Savoia, ma solo al sesino da 6 denari imperiali coniato nel Ducato di Milano. Di “sezzini” di Monferrato si parla in una tariffa datata 9 novembre 1529 pubblicata nel Ducato di Savoia in riferimento a un nominale realizzato a un titolo di 18 grani (= 62,50 millesimi) e un taglio di 225 pezzi per marco di Parigi (= g 1,09), valori che si sposano ottimamente con quelli registrati dalle emissioni note. Il valore di 1/6 di grosso ivi proposto fornisce una giustificazione del nome, ma costituisce un frazionamento che appare anomalo se raffrontato a quello di un sistema monetario come quello sabaudo che non prevedeva un nominale corrispondente. Se però si considera come, a cavallo tra primo e secondo quarto del Cinquecento, sia attestata un’equivalenza di 1 grosso di Savoia con 2 soldi imperiali di Milano, si otterrebbe un valore pari a 4 denari imperiali di Milano, molto più lineare di quanto invece si avrebbe nell’equivalente sistema sabaudo, ma di nuovo senza una corrispondenza con un nominale coniato dalla zecca di Milano. Su un piano squisitamente ponderale, le maggiori affinità giungono dalle terline da 3 denari imperiali, che a questo punto potrebbero costituire il vero nominale di riferimento per quello prodotto dalla zecca di Casale Monferrato."
La serie di monete dei Marchesi di Monferrato include tre nominali – presentati abitualmente come sezzini, bianchetti (o più propriamente terline) e oboli. Nei tratti dei loro conii si riconoscono le caratteristiche di alcune monete realizzate dai marchesi Guglielmo II, Bonifacio II (1518-1530) e Giovanni Giorgio Paleologo (1530-1533). Guglielmo II divenne marchese all’età di otto anni, suo figlio Bonifacio II gli succedette a soli sei anni nel 1518, governando sempre sotto la tutela della madre Anna d’Alençon e dello zio Giovanni Giorgio Paleologo fino alla morte, avvenuta ad appena diciotto anni per caduta da cavallo, e lo Stato passò allo zio Gian Giorgio.
Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei sezzini della tipologia di figura raccolti nel web:

Riferimenti Peso(g) Asse di conio (ore) Diametro(mm)
link01
1,16 - -
link02
0,75 - -
link03
0,7 - -
link04
0,73 - -
Da quanto sopra esposto si evince che il peso del sezzino di figura (0,68g) rientra nei margini di variabilità delle monete d'epoca dello stesso tipo.
(2) Non ci sono elementi per ritenere che la produzione di queste monete, o di una parte di esse, sia stata effettuata da zecca diversa da quella di Casale Monferrato (v. Collezione Numismatica di V.E. III sopra citata, pag. 5).
(3) BONIFACIVS MAR MON•FER (BONIFACIVS MARchio MONtis FERrati - Bonifacio Marchese del Monferrato). Un ramo della dinastia dei Paleologi (v. link) si sviluppò nel Monferrato a partire dal 1305: Violante, figlia del marchese Guglielmo VII degli Aleramici, fu la seconda moglie di Andronico II Paleologo, imperatore dell'Impero Bizantino; nel gennaio 1305 alla morte del marchese Giovanni I degli Aleramici, fratello di Violante e privo di eredi legittimi, venne designato come erede del Marchesato del Monferrato uno dei figli dell'unione tra Andronico II e Violante, Teodoro. Il Marchesato fu in mano alla dinastia dei Paleologi fino al 1533, quando il marchese Giovanni Giorgio, detto Giangiorgio, morì privo di eredi maschi legittimi. Margherita, figlia del marchese Guglielmo IX, unica erede legittima, ricevette nel 1533 da Carlo V d'Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero, il Marchesato di Monferrato, e lo portò in dote al marito Federico II Gonzaga, facendolo confluire così nei domini dei Gonzaga. Margherita, che fu assieme al marito marchesa del Monferrato, oltre ad essere anche duchessa consorte di Mantova, fu anche reggente di Mantova e del Monferrato per il figlio Francesco III, e morì il 28 dicembre 1566.
(4) PRINC VICA PP SACRI RO IMP (PRINCeps VICArius PerPetuus SACRI ROmani IMPerii - Principe Vicario Perpetuo del Sacro Romano Impero). Il vicario imperiale (v. link) fu una carica relativa al Sacro Romano Impero e coloro i quali la assunsero ebbero poteri e giurisdizioni diverse a seconda dei periodi storici e delle diverse regioni che facevano parte dell'Impero. Dopo il periodo degli Hohenstaufen di Svevia, nel secolo successivo, il titolo formale di vicario imperiale fu concesso dall'imperatore regnante ai signori italiani particolarmente potenti e a lui fedeli che ne facessero richiesta e che si impegnassero a mantenere l'ordine e l'obbedienza delle popolazioni locali al sovrano. Tra le signorie italiane più in vista che ottennero la carica vi furono gli Adorno, i Visconti, gli Scaligeri, i Bonacolsi e i Gonzaga. Le signorie, da parte loro, vedevano legittimata la propria egemonia sul territorio grazie a tale carica.

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