Illustrazione della moneta


Milano AR - Grosso da cinque soldi (?), 1481-1494; peso, c. 5 g.; diam., c. 24 mm.
Dritto:(*) Busto a destra corazzato di Gian Galeazzo Maria Sforza; IO(HANNES) G(ALEA)Z(IUS).M(ARIA).SF(ORTIA).VICECO(MES)'DVX. M(EDIO)L(AN)I.S(E)X(TUS).
Busto a destra corazzato di Gian Galeazzo Maria Sforza Visconti, 6° Duca di Milano.
Rovescio: Ludovico Maria Sforza. LVDOVICVS.M(ARIA).SF(ORTIA).ANGLVS.(sic) DVX.M(EDIO)L(AN)I.
Busto a destra corazzato di Ludovico Maria Sforza Anglo, duca di Milano (meglio noto come Ludovico il Moro).
Provenienza: Collezione di Franca.
Bibliografia:
Corpus Nummorum Italicorum.
Le monete di Milano, Carlo Crippa ed. - 1986.
La zecca e le monete di Milano, ed. Mazzotta - 1983
[Aspetti da approfondire].
 

Francesco I Sforza, duca di Milano, morì nel 1466, lasciando, tra gli altri, due figli maschi, Galeazzo Maria, il maggiore, a cui trasmise il titolo, e Ludovico Maria Sforza, detto il Moro, più giovane. Galeazzo Maria morì a sua volta il 26.12.1476, lasciando come erede il figlio Gian Galeazzo, di otto anni. Data la giovane età, il governo della città fu retto dapprima dalla madre di Gian Galeazzo, Bona di Savoia, coadiuvata dal fido segretario del marito, Cicco Simonetta, e successivamente, a partire dal 1480, dallo zio Ludovico il Moro, riuscito a farsi nominare tutore del nipote. Fu detto che il Moro, alla discesa di Carlo VIII in Italia, avvelenasse, per usurparne il titolo, il nipote, morto invece più probabilmente di malattia nel 1494.

La presenza congiunta di zio e nipote sulle due facce della moneta la farebbe associare al periodo in cui il Moro reggeva il ducato in qualità di tutore (1481-1494).

(*)    Il dritto di una moneta è la faccia su cui è inciso il personaggio più importante della moneta, in questo caso, Gian Galeazzo, legittimo erede al titolo di duca.

De Florio

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